Prova magnetoscopica: cosa è e in cosa consiste



La prova magnetoscopica rientra tra i controlli di manutenzione dei carrelli elevatori per garantirne l’efficienza e la sicurezza.

Per i carrelli elevatori e le relative attrezzature accessorie il controllo e la manutenzione, come la prova magnetoscopica, sono essenziali per intercettare rotture o guasti che potrebbero compromettere la sicurezza del carrello elevatore e la conseguente incolumità degli operatori.

Secondo le linee guida ISPESL (Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro), per verificare il corretto funzionamento del carrello elevatore, devono essere controllate:

  • forche
  • catene
  • accessori per il carico (traslatore, piastra rotante, pinze, ecc.)
  • motore, trasmissione e freni
  • ruote e gomme
  • posto guida e comandi/cabine
  • impianto elettrico
  • telaio

Soffermandosi sulle cabine, essenziali per permettere all’operatore di lavorare in sicurezza, e le forche necessarie per il carico e lo scarico delle merci, una delle prove che viene effettuata è quella magnetoscopica.

Approfondiamo insieme.

Cos’è la prova magnetoscopica

La prova magnetoscopica è una tecnica che può essere effettuata solo su materiali ferromagnetici.

Questa analizza le variazioni nel campo magnetico che si verificano in presenza di difetti superficiali o subsuperficiali e rientra tra i cosiddetti controlli non distruttivi (CND)

Si tratta quindi di un insieme di esami e prove che, senza distruggere o alterare il materiale analizzato, rileva o meno la presenza di difetti e anomalie nell’attrezzatura, le cosiddette “cricche”.

Come si effettua

Prima di tutto è necessario verificare che la superficie da analizzare sia pulita e priva di grasso e polvere, per essere poi verniciata con vernice di contrasto bianco.

Dopo aver generato un campo magnetico, utilizzando uno strumento chiamato Giogo o Coil con bobina elettromagnetica, si cosparge il pezzo di polveri magnetiche a secco o polveri magnetiche in umido. 

Le prime sono indicate per la rilevazione di difetti sub-superficiali (corrente continua DC) mentre le seconde sono adatte per l’ispezione di cricche sottili e superficiali (corrente alternata AC).

A questo punto, con la corretta illuminazione prevista dalla norma UNI, sarà possibile notare se sono presenti delle cricche. Le particelle, infatti, verranno attratte dal difetto e l’accumulo di tali polveri ne consentirà l’evidenziazione.

Questo esame può essere svolto solo da personale abilitato e competente.

Ghetti 3 mette a disposizione i propri tecnici per effettuare questo tipo di controllo.